più volte è stato affrontato su questo sito il problema del ritardo cognitivo e d’apprendimento legato allo stato di epilessia. Spesso le madri si chiedono se i problemi scolastici dei loro bambini siano da attribuire alla malattia o alla terapia.
Io mi sono convinta che ci siano più risposte.
Sicuramente le crisi provocano danni al sistema nervoso e per questo devono essere contenute.
Inoltre, se la malattia insorge in tenera età più facilmente altera il corretto sviluppo neurologico che, come si sa, procede a tappe stabilite dalla nascita fino ai sei/sette anni. Diversamente ci sono soggetti, anche con crisi, con una organizzazione neurologica tale da riuscire a studiare e a laurearsi.
In ogni modo, quasi tutti lamentano effetti contrari della terapia antiepilettica, problemi di affaticamento, di concentrazione e di memoria.
Purtroppo quasi mai, per la mia esperienza, il problema viene affrontato in sede clinica congiuntamente alla terapia antiepilettica, la necessità di controllare le crisi comiziali ha la priorità sul resto.
Sappiamo anche che gli studi sui problemi cognitivi e di apprendimento dei soggetti con epilessia sono pochissimi e quasi tutti finanziati dalle case farmaceutiche che hanno tutto l’interesse a minimizzare gli effetti negativi. Quasi nessun studio viene fatto, per capire meglio quali siano le cause scatenanti le crisi e le possibili cure non farmacologiche.
Di sicuro questi problemi possono essere affrontati, ridotti e qualche volta guariti. Almeno per noi è stato così.
Io mi sono convinta che ci siano più risposte.
Sicuramente le crisi provocano danni al sistema nervoso e per questo devono essere contenute.
Inoltre, se la malattia insorge in tenera età più facilmente altera il corretto sviluppo neurologico che, come si sa, procede a tappe stabilite dalla nascita fino ai sei/sette anni. Diversamente ci sono soggetti, anche con crisi, con una organizzazione neurologica tale da riuscire a studiare e a laurearsi.
In ogni modo, quasi tutti lamentano effetti contrari della terapia antiepilettica, problemi di affaticamento, di concentrazione e di memoria.
Purtroppo quasi mai, per la mia esperienza, il problema viene affrontato in sede clinica congiuntamente alla terapia antiepilettica, la necessità di controllare le crisi comiziali ha la priorità sul resto.
Sappiamo anche che gli studi sui problemi cognitivi e di apprendimento dei soggetti con epilessia sono pochissimi e quasi tutti finanziati dalle case farmaceutiche che hanno tutto l’interesse a minimizzare gli effetti negativi. Quasi nessun studio viene fatto, per capire meglio quali siano le cause scatenanti le crisi e le possibili cure non farmacologiche.
Di sicuro questi problemi possono essere affrontati, ridotti e qualche volta guariti. Almeno per noi è stato così.